EDILIZIA – URBANISTICA – AMBIENTE – OPERE IN ZONE SOTTOPOSTE A VINCOLO PAESAGGISTICO AMBIENTALE.
Non commette il reato di furto ne il reato di estrazione non autorizzata di materiale inerte dall’alveo del fiume, chi pone in essere l’attività di sostituzione del materiale inerte con quello vegetale correlata alla necessità di radicamento del tipo di colture da impiantare, costituente attività strumentale connessa all’attività di coltivazione.
(CORTE D’APPELLO DI REGGIO CALABRIA.
EDILIZIA – URBANISTICA – AMBIENTE – OPERE IN ZONE SOTTOPOSTE A VINCOLO PAESAGGISTICO AMBIENTALE.
Difetta di motivazione la sentenza del Giudice di merito che, in ordine alla contestazione di avere realizzato opere (nel caso di specie strade) in zona sottoposta a vincolo paesaggistico ambientale, non approfondisce con il dovuto rigore: a) se vi sia stato un effettivo intervento finalizzato alla realizzazione delle due piste e, in ipotesi affermativa, in quali opere lo stesso sia esattamente consistito; b) se l’apertura di esse fosse indispensabile per l’esecuzione dei lavori boschivi regolarmente autorizzati; c) il grado di compromissione dei valori paesaggistici (o almeno l’idoneità a comprometterli); d) se l’intervento, sempre che non abbia comportato alterazione permanente dello stato dei luoghi, possa considerarsi in qualche misura “inerente all’esercizio dell’attività agro-silvo-pastorale”, con conseguente esenzione dall’autorizzazione paesaggistica, ai sensi dell’art. 1, comma 8^, L. n. 431/1985, e successivamente dell’art. 152 D.L.vo n. 490/1999 e dell’art. 149 D.L.vo n. 41/2004.
(CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE).
EDILIZIA – URBANISTICA – AMBIENTE – OPERE SOGGETTE A PERMESSO.
E’ richiesto il permesso a costruire solo per l’apertura di una nuova strada ovvero nel caso di considerevole ampliamento di tracciato esistente. Non si ha considerevole ampliamento della strada quando l’opera posta in essere non consente un diverso o maggiore uso della strada, ovvero quando si tratta di ampliamento non stabile.
(TRIBUNALE DI SIDERNO)